Il Problema Dei Reality Show
“Il Grande Fratello vi guarda”, questo è lo slogan del libro “1984” di George Orwell in cui appare una società nella quale ciascun individuo è tenuto costantemente sotto controllo dalle autorità, ovvero dal grande fratello dittatore di uno stato totalitario. Alla fine degli anni ’60 Andy Warhol disse che in futuro tutti avrebbero potuto essere famosi per 15 minuti… sono queste le idee con le quali tra la fine degli anni novanta e l’inizio del nuovo millennio parte in Europa quella nuova formula di programmi televisivi che prende il nome di Reality Show. Con questa terminologia si intendono tutti quei programmi in cui un gruppo di persone accetta di essere “spiato” 24 ore su 24 da una
serie di telecamere, tutto il materiale filmato viene poi trasmesso in diretta dando la
possibilità a coloro che sono a casa seduti davanti alla TV di partecipare alla quotidianità di quelle persone. Il Primo reality show italiano viene chiamato proprio “Grande Fratello” e divenne presto il più famoso programma televisivo dell’anno, tanto da vincere l’oscar televisivo italiano come migliore trasmissione. Come fenomeno di costume ne seguirono molti altri come l’isola dei famosi, la fattoria, music farm ed amici di Maria De Filippi, ancora in programmazione. Questo tipo di programmi ha come punto cardine appunto la quotidianità e necessita quindi di uno spazio quotidiano all’interno del palinsesto ed è per questo che le reti predispongono dei momenti giornalieri in cui viene trasmesso un “riassunto della giornata” in cui vengono mandati in onda i momenti salienti che hanno caratterizzato quel giorno. Come tutti i programmi che si rispettino hanno un regolamento che varia a seconda del reality, anche se è facile tracciare una serie di elementi comuni come l’ Isolamento dei concorrenti, il divieto di usare il cellulare, il rispetto delle basilari norme di educazione e igieniche. Addirittura nel 1998 questo fenomeno di costume interessò anche il grande schermo e un regista americano girò il film “The Truman Show”, il cui protagonista , Truman Burbank, è l’attore principale ma inconsapevole di uno show televisivo iniziato con la sua nascita e trasmesso sulle reti di tutto il mondo. La sua vita è totalmente pubblica, pubblica la nascita, il matrimonio, le vacanze, tutto. Tutto è finzione . Il suo stesso nome è la spiegazione di ogni cosa, infatti il nome Truman è composto da due parole inglesi: “True” (vero) e “Man” (uomo), questo indica subito che Truman è l’unico a essere reale nello show, e ogni altro è un falso; Christof, il regista dello show, è di fatto il creatore dell’universo di Truman ed evidentemente questo nome è un’allusione a Cristo, unico creatore del mondo. Il successo di pubblico è stato però accompagnato da forti critiche, che hanno affermato che i reality show mostrano una realtà ingannevole e distante da quella di tutti i giorni a causa della volontà da parte della regia di cambiare le situazioni e anche a causa della costante presenza di telecamere e microfoni che inevitabilmente condizionano i concorrenti
La motivazione primaria dei reality show è quella di far uscire dall’anonimato le persone e far loro raggiungere il successo, contemporaneamente le reti televisive ne guadagnano in ascolti e share. Per quanto mi riguarda, i reality show rischiano di diventare un problema per gli adolescenti che li seguono, perché mandano un messaggio davvero negativo che porterà i ragazzi a inseguire il successo senza neanche sapere il perché, perdendo a volte anche la dignità,e un successo senza dignità non è niente. Un’altra critica che faccio a questi programmi è quella di allontanare e distrarre il pubblico dalla sua quotidianità facendolo interessare completamente agli avvenimenti falsamente veritieri dei reality. Trovo per esempio sconvolgente che in un servizio del tg5 abbiano paragonato l’uscita dei minatori cileni intrappolati in una miniera da quasi 4 mesi, a quella dell’uscita di un concorrente del Grande Fratello , dicendo che la gioia e il concetto di ritorno alla vita e alla libertà fossero gli stessi. Ovviamente questo paragone è stato fatto per assicurare al tg della rete una maggiore visibilità, ma personalmente mi ha davvero disgustato vedere come il dolore di quei poveri minatori e delle loro famiglie sia stato così facilmente trattato in un telegiornale serale e soprattutto come sia stato messo a paragone con una scelta volontaria di persone che volevano guadagnare soldi e fama senza la fatica e il sacrificio di un lavoro dignitoso. Soprattutto il compito dei mezzi di comunicazione è quello di distinguere la vita reale dalla finzione televisiva, perché mai nessun programma può assomigliare alla vita vera, con i veri problemi che spesso non hanno una soluzione. Noi giovani abbiamo bisogno di insegnamenti seri e soprattutto di mantenere i nostri principi ed il nostro carattere diverso ognuno dall’altro. Non tutti dobbiamo essere per forza famosi perché concorrenti di un reality show.
Lorenzo Pullano 3 B
Il Cyberbullismo
Il cyberbullismo è il temine che indica atti di bullismo tramite chat, internet in cui i ragazzi tendono ad infrangere il Codice civile, penale e della privacy per quanto riguarda l’ordinamento italiano.
Esso consiste a far circolare foto magari spiacevoli o inviare mail contenenti materiali offensivi che possono spesso costituire un danno psicologico ai ragazzi che li ricevono.
In Italia, secondo varie indagini , un quinti di ragazzi ha trovato informazioni false sul proprio conto pubblicate in Internet , mentre con minore frequenza si registrano casi di messaggi, foto o video dai contenuti offensivi e minacciosi ricevuti “raramente”, “qualche volta” o “spesso” dal 4,3% del campione; analoga percentuale (4,7%) si registra anche per le situazioni di esclusione intenzionale da gruppi on-line.
Rispetto al bullismo tradizionale nella vita reale, l’uso dei mezzi elettronici conferisce al cyberbullismo alcune caratteristiche proprie:
Anonimato del molestatore: in realtà, questo anonimato è illusorio: ogni comunicazione elettronica lascia delle tracce. Però per la vittima è difficile risalire da sola al molestatore.
Difficile reperibilità: se il cyberbullismo avviene via SMS, messaggeria istantanea o mail, o in un forum online privato, ad esempio, è più difficile reperirlo e rimediarvi.
Indebolimento delle remore etiche: le due caratteristiche precedenti, abbinate con la possibilità di essere “un’altra persona” online (vedi i giochi di ruolo), possono indebolire le remore etiche: spesso la gente fa e dice online cose che non farebbe o direbbe nella vita reale.
Assenza di limiti spaziotemporali: mentre il bullismo tradizionale avviene di solito in luoghi e momenti specifici (ad esempio in contesto scolastico), il cyberbullismo investe la vittima ogni volta che si collega al mezzo elettronico utilizzato dal cyberbullo.
Tipi di cyberbullismo
Flaming: messaggi online violenti e volgari (vedi “flame”) mirati a suscitare battaglie verbali in un forum.
Molestie (harassment): spedizione ripetuta di messaggi insultanti mirati a ferire qualcuno.
Denigrazione: sparlare di qualcuno per danneggiare gratuitamente e con cattiveria la sua reputazione, via e-mail, messaggistica istantanea, ecc.
Sostituzione di persona (”impersonation”): farsi passare per un’altra persona per spedire messaggi o pubblicare testi reprensibili.
Rivelazioni (exposure): pubblicare informazioni private e/o imbarazzanti su un’altra persona.
Inganno: (trickery); ottenere la fiducia di qualcuno con l’inganno per poi pubblicare o condividere con altri le informazioni confidate via mezzi elettronici.
Esclusione: escludere deliberatamente una persona da un gruppo online per provocare in essa un sentimento di emarginazione.
Cyber-persecuzione (”cyberstalking”): molestie e denigrazioni ripetute e minacciose mirate a incutere paura.
In ogni caso, i risultati ottenuti sembrano concordare sul fatto che il cyberbullismo, sebbene meno diffuso del tradizionale bullismo, rappresenti un fenomeno che coinvolge sempre più preadolescenti e adolescenti.
Personalmente non mi è mai capitato di ricevere questo tipo di bullissimo tramite internet e chat , ma penso sia comunque un fenomeno che si deve tenere sotto controllo e denunciare al minimo sospetto.
Errante Chiara 3 H
Il Cyberbullismo
Il cyber bullismo, ossia “bullismo” online, è un fenomeno nato negli ultimi anni e ha come mezzo di comunicazione internet e telefoni cellulari. Secondo la definizione di uno dei più importanti studiosi di bullismo, Peter Smith, per cyberbullismo si intende “una forma di prevaricazione volontaria e ripetuta, attuata attraverso un testo elettronico, agita contro un singolo o un gruppo con l’obiettivo di ferire e mettere a disagio la vittima di tale comportamento che non riesce a difendersi” L’obiettivo del “bullo” è sempre lo stesso: molestare la vittima, minacciarla, deriderla inventando falsità che coinvolgono la vittima in qualsiasi campo della vita sociale. Il fenomeno purtroppo è in crescita, anche perché attraverso il web o il telefono cellulare il molestatore si può nascondere dietro l’anonimato e agire indisturbato, intromettendosi nella quotidianità della persona designata. Come il bullismo nella vita reale, il cyberbullismo può a volte costituire una violazione del Codice civile, del Codice Penale e, per quanto riguarda l’ordinamento italiano, anche del Codice della Privacy. Oggi il 34% del bullismo è online, in chat. Negli Stati Uniti un’indagine condotta su oltre 1400 studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, sottolinea come il 41% dei ragazzi sia stato vittima di cyberbullismo almeno una volta nell’ultimo anno. Le forme più frequenti, secondo il campione intervistato, sono gli insulti (66%) e la violazione della privacy entrando nelle pagine personali del web (33%). Secondo il Rapporto nazionale sull’infanzia e l’adolescenza di Telefono Azzurro, il 3,2% degli adolescenti intervistati ha dichiarato di avere inviato o diffuso messaggi offensivi o minacciosi attraverso supporti tecnologici, il 4% ha utilizzato Internet o il telefonino cellulare per diffondere informazioni false sul conto di un compagno, mentre il 7,5% ha intenzionalmente escluso qualcuno da gruppi online. I social network sono stati una grande invenzione tecnologica e informatica per comunicare e rintracciare amici di vecchia data, ma, come ogni mezzo di comunicazione di massa nasconde una doppia faccia e il pericolo nell’ uso improprio che ne viene fatto, sia nel tempo ad esso dedicato, ovvero nell’accettare un numero infinito di richieste di amicizia, anche di sconosciuti, solo per accrescere il proprio “portafoglio” di utenze, a cui poi,inevitabilmente saranno rivelate rivelate informazioni intime e private facilmente manipolabili. Purtroppo tante scuole sono finite sui giornali poiché al proprio interno vi erano stati atti di cyber bullismo, e nulla toglie che anche nella mia scuola possano essere successi accadimenti di tal genere. Ne è stato un chiaro esempio il gesto di una ragazza americana suicida per cyberbullismo a 15 anni, Amanda Todd,che pubblica un video denuncia su YouTube, dove tramite bigliettini rende noto la volontà del suo gesto e poi si uccide a causa delle continue offese e beffe subite dai propri compagni di scuola per la circolazione di immagini del suo seno nudo.
Io posso solo sperare che l’esperienza di sofferenza di altri ragazzi serva da sprone ai giovani come me per fare buon uso della tecnologia e di tutti i mezzi di comunicazione che abbiamo la fortuna di possedere.
Lorenzo Pullano 3 H
Il cyberbullismo
Il bullismo è un comportamento messo in atto da una o più persone, che ha come obiettivo quello di prendere di mira e danneggiare una “vittima designata”, che non riesce a reagire e a difendersi. Spesso le azioni di prepotenza continuano nel tempo (per settimane, mesi eaddirittura anni) e implicano un’asimmetria nella relazione tra chi prevarica e chi subisce.
Il bullismo è un fenomeno sociale in evoluzione , sempre più complesso nelle sue manifestazioni. Negli ultimi anni, in seguito all’ evolversi delle tecnologie,ha assunto nuove forme:oggi si parla di cyberbullismo, inteso come forma di prevaricazione perpetrata tramite i nuovi mezzi di comunicazione (SMS, MMS, INTERNET, SOCIAL NETWORK). Questa tipologia emergente di bullismo da una parte permette al bullo di restare anonimo ma dall’altra è svantagiosa per la vittima che in questo modo non riesce a scoprire chi è che lo infastidisce.Infatti grazie alle nuove tecnologie il teppista può assumere
“varie identità” colpendo la stessa persona con vari nomi. A differenza del bullismo “reale”, dunque, il bullismo virtuale non prevede un contatto diretto tra il bullo e la vittima, che può non essere a conoscenza della vera identità del suo persecutore; anche se è sempre più frequente che il bullismo “reale” inizi o prosegua attraverso il cyberbullismo.
Fabrizia Grillone 3 H
Tra le app della apple
Nel tempo i vari congegni della apple ,come l’ipad ,si sono sviluppati sia nella propria memoria interna che nella fotografia, con il display retina ; ma, per i ragazzi ,queste innovazioni ,serviranno solo per i giochi.Oggi allora vi svelerò le prime tre “app “che hanno conquistato milioni di ragazzi.
1)WhatsApp Messenger
Questa è la migliore app che sia mai stata scaricata dall’AppStore ma non per giocare bensì per mandare messaggi più economicamente.Questa app è diventata famosa prima su samsung apps e poi sull’AppStore. oggi viene usato dalla maggior parte dei ragazzi per messaggiare tra loro.
2)Fruit Ninja
Questo gioco è diventato famoso fin dall’origine dell’AppStore infatti oggi è diventato il secondo gioco più scaricato al mondo.Esso non ha bisogno neanche di spiegazioni perchè è uno dei giochi più famosi al mondo.
3)Angry Birds
Il terzo gioco più scaricato al mondo è diventato famoso tramite l’AppStore infatti in questi ultimi anni non si è sviluppato solamente il gioco nelle sue varie versioni, ma ,anche grazie alla pubblicità, le svariate tute e i mini modellini.La meta di questo gioco è quella di distruggere dei porcellini tramite una catapulta con i svariati uccelli che si sbloccano ma ,credo, che tutti voi sappiate di cosa sto parlando.
Infine che un vorrei segnalarvi un gioco che io amo e adoro ,quello di Subway surfer perchè è un gioco in cui l’abilità della mano è molto importante.
Stefano Iannucci 2 H
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SMARTPHONE:TUTTO TRANNE CHE PER TELEFONARE
Sempre più diffuso l’uso e l’acquisto di un cellulare o uno smartphone anche tra i più giovani: teoricamente questi esemplari della tecnologia odierna dovrebbero servire per telefonare, ma l’utilizzo principale ormai è diventato quello di comunicare,tramite SMS o applicazioni che permettono gratuitamente la conversazione, quello di fotografare, organizzare dati, giocare e accedere ai social-network. Cio’ che molti sottovalutano è che dagli adolescenti gli smartphone vengono utilizzati anche per conoscere gente nuova, scambiare foto senza filtri,come se fosse un'appendice della propria mano, come se fosse solo il giocattolo preferito. Purtroppo le conseguenze della diffusione di queste foto , insieme e queste nuove conoscenze, possono essere incresciose e spesso conducono i ragazzi a comportamenti che non avrebbero,altrimenti, avuto, come se si sentissero protetti dallo strumento mentre in realtà sono esposti a rischi reali e condivisibili con tutti. Infatti molti sono gli esempi di ragazzi che hanno condiviso un contenuto con una sola persona che poi si è diffuso, raggiungendo un pubblico globale e provocando gravi conseguenze. La parola “condividere” (share in inglese) ha assunto oggi un significato sempre più esteso. Comunque al giorno d’oggi ,se non possiedi uno smarphone di ultima generazione sei considerato, nel gergo giovanile, uno “sfigato”. Nell'utilizzo degli smartphone non ci sono solo lati negativi ad esempio come non considerare interessanti le innumerevoli app di comunicazione gratuita che permettono a noi ragazzi di mantenersi sempre in contatto con gli amici ! Insomma, l’evoluzione della tecnologia ci permette di andare sempre oltre con i suoi lati positivi e negativi. Ma ditemi voi
come faremmo se non avessimo uno smartphone ad avvisare i genitori che la festa è finita? E soprattutto come farebbero loro ( i nostri genitori) senza questo piccolo strumento ,che fanno continuamente squillare appena sanno che stai fuori una sola ora !
Silvia Iannoni 3 H
L'AUDI E LA SUA STORIA
La Audi è una casa automobilistica così importante che non ha bisogno di presentazioni.Ma voi conoscete le sue origini?Il nome Audi deriva dal nome latino "audi"che significa "ascoltare".Ma perchè questo nome che apparentemente non c'entra niente con le auto?Perchè in tedesco il cognome dell'ideatore dell'Audi,Horch,vuol dire proprio ascoltare!
La Audi ha origine nel 1909 in Germania (precisamente a Colonia) con il nome di August Horch Automobilwerke GmbH. Il loro motto era ,ed ancora è ,Vorsprung durch Technik (All'avanguardia della tecnica).Il suo ideatore August Horch, fu considerato uno dei principali pionieri della nascita e dello sviluppo dell'automobile in Europa. All' inizio degli anni 20' l'Audi non produsse molte auto perchè non era ancora una vera e propria industria automobilistica, ma la produzione era ancora a livelli artigianali.Negli anni 30' la casa automobilistica andò in crisi sia a causa dei problemi economici derivanti dalla prima guerra mondiale sia per la crisi proprio del settore automobilistico.Negli anni successivi la Audi entrò in collaborazione con la Volkswagen e riuscì a superare la propria crisi.Oggi questa casa automobilistica è tra le migliori d'Europa e le sue auto sono considerate il top sia qualitativamente che esteticamente: dalla fantastica R8, alla piccola A1 .
Stefano Iannucci 2 H
La Audi ha origine nel 1909 in Germania (precisamente a Colonia) con il nome di August Horch Automobilwerke GmbH. Il loro motto era ,ed ancora è ,Vorsprung durch Technik (All'avanguardia della tecnica).Il suo ideatore August Horch, fu considerato uno dei principali pionieri della nascita e dello sviluppo dell'automobile in Europa. All' inizio degli anni 20' l'Audi non produsse molte auto perchè non era ancora una vera e propria industria automobilistica, ma la produzione era ancora a livelli artigianali.Negli anni 30' la casa automobilistica andò in crisi sia a causa dei problemi economici derivanti dalla prima guerra mondiale sia per la crisi proprio del settore automobilistico.Negli anni successivi la Audi entrò in collaborazione con la Volkswagen e riuscì a superare la propria crisi.Oggi questa casa automobilistica è tra le migliori d'Europa e le sue auto sono considerate il top sia qualitativamente che esteticamente: dalla fantastica R8, alla piccola A1 .
Stefano Iannucci 2 H
Dalla mela di Eva a quella della Apple.
Facebook ,Messanger ,Twitter... Ecco i siti internet nei quali i giovani trascorrono la parte principale del loro tempo, e che diventano sempre più frequentati e avanzati.
Per i ragazzi i social network rappresentano un mezzo utile a preservare le amicizie minacciate dalla lontananza e per farne di nuove, ma presentano anche
dei lati negativi. Infatti si rischia di mettere a repentaglio la propria privacy con la pubblicazione di dati e foto personali,e si rischia di diventarne
dipendenti sacrificando la propria vita perdendo contatto con la realtà. “L’esagerato social networking online fa male alla salute”. Di tutto questo si dice convinto lo psicologo Aric Sigman in un articolo pubblicato su Biologist, il giornale dell’Institute of Biology inglese.
Secondo l’esperto, la perdita di contatti reali ha effetti biologici sul nostro organismo. Secondo Sigman, i social network creati per stimolare l’interazione fra le persone, in realtà hanno contribuito a isolarle. «Non ci sono prove –dice lo psicologo – che dimostrino un effetto positivo dei social network sulla capacità di
socializzare, ma esistono prove che invece ne fanno emergere un lato negativo, almeno per la salute».Sempre più diffuso negli adolescenti un linguaggio fatto di sillabe appena accennate, abbreviazioni e parole talvolta incomprensibili,la motivazione è che nelle chat oppure tramite SMS si ha bisogno di una scrittura rapida e convenzionale. Sempre più utilizzate sono le seguenti parole: + o – (più o meno), tvb (ti voglio bene), r8 (rotto), kome (come), xkè (perché), cpt(capito), -male (menomale),asp (aspetta),tel (telefono), xò (però), cmq (comunque)ecc…
E alla domanda di un nonno :-E questo che vuol dire? Un giorno ci ritroveremo a rispondere:- Ma nonno… nn 6 prp Connesso!
Simeoli Marta e Naviglio Ginevra 3 H
I mitici 27 tagliano il traguardo dei 60 anni
UE in trionfo con il premio Nobel per la pace 2012
L’Europa ha finalmente portato a compimento un grande risultato, è riuscita, infatti, ha preservare la pace per oltre 60 anni nelle nazioni interessate. A coronare il successo ottenuto, il 12/10/2012,
il premio Nobel per la pace è stato consegnato direttamente al presidente del consiglio europeo che afferma "È un grandissimo onore per l'Unione europea ricevere il premio Nobel per la pace 2012. Questo è il massimo riconoscimento delle profonde motivazioni politiche che stanno
alla base della nostra Unione: lo sforzo unico di un crescente numero di paesi europei di superare guerre e divisioni per disegnare insieme un continente di pace e prosperità. Il premio non è destinato soltanto al progetto e alle istituzioni che incarnano un interesse comune, bensì ai 500 milioni di cittadini che vivono nella nostra Unione". Numerose grandi vittorie sono state ottenute da quando l’Europa era solo teoria , pensate alla moneta, i diritti uguali per tutti e l’assenza di guerre .
Sole lucia III H